Santiago – Il 25 ottobre rimarrà nella storia del Cile come un giorno di cambiamento epocale. Un prima e un dopo nella vita politica ma anche e soprattutto sociale del Paese. I cileni sono chiamati a pronunciarsi sulla necessità di avere una Costituzione totalmente nuova o di proseguire con quella nata durante il periodo del governo di Augusto Pinochet e rivista, corretta e approvata dal governo socialista di Riccardo Lagos, subito dopo l’istituzione del nuovo governo.

Questa consultazione popolare determinerà se la cittadinanza accetterà di avviare un processo costituente per generare una nuova Costituzione e stabilire il meccanismo per tale processo. Il plebiscito porrá due domande: «Vuoi una nuova Costituzione? Le alternative saranno: «approvare» o «rifiutare«.

Nel giorno del plebiscito più importante dal ritorno alla democrazia, la paura di entrare in un periodo di polarizzazione tra i cileni di fronte a ciò che sta arrivando è palpabile se si ascoltano le sensazioni di politici e cittadini. Questo plebiscito costituzionale è quindi preceduto da una serie di elementi che hanno segnato il dibattito politico e che hanno in parte riconfigurato il panorama politico nel governo e nell’opposizione.

La realizzazione del plebiscito – che oggi convoca più di 14 milioni di cileni a votare per Approvare o Rifiutare una nuova Costituzione – è stato uno degli ultimi punti concordati tra il partito al governo e l’opposizione per cercare di canalizzare i disordini sociali che hanno segnato il Paese nell’ultimo anno. Oppure, come pensano molti cittadini, una via anche poco elegante scelta dai politici per mantenere i propri privilegi, fortemente minacciati dallo scoppio sociale dell’ottobre scorso.

Para nuestros amigos de idioma español:

El 25 de octubre quedará en la historia de Chile como un día de cambio de época. Un antes y un después en la vida política pero también y sobre todo social del país. Los chilenos están llamados a pronunciarse sobre la necesidad de tener una Constitución totalmente nueva o continuar con la nacida durante el período de gobierno de Augusto Pinochet y revisada, corregida y aprobada por el gobierno socialista de Riccardo Lagos, inmediatamente después de la instauración del nuevo gobierno.

Esta consulta popular determinará si la ciudadanía está de acuerdo con iniciar un proceso constituyente para generar una nueva Constitución, y establecer el mecanismo para dicho proceso. El plebiscito tendrá dos preguntas: ¿Quiere usted una nueva Constitución? Las alternativas serán: “apruebo” o “rechazo”.

En el día del plebiscito más importante desde el retorno a la democracia, el temor a entrar en un período de polarización entre los chilenos frente a lo que se viene es inminente si se aborda desde las sensaciones. Por ende este plebiscito constitucional está precedido de una serie de elementos que han marcado el debate político y que han reconfigurado, en parte, el panorama en el oficialismo y en la oposición.

Realizar el plebiscito -que hoy convoca a más de 14 millones de chilenos para votar Apruebo o Rechazo a una nueva Constitución- fue uno de los últimos puntos acordados entre oficialismo y oposición para intentar encauzar el estallido social. O, como muchos ciudadanos piensan, una forma también poco elegante elegida por los políticos al fin de mantener sus privilegios fuertemente amenazado por el estallido social de octubre pasado.