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La popolazione irlandese ha superato i 5 milioni per la prima volta dopo la Grande carestia che aveva colpito l’isola di smeraldo nel XIX secolo. L’annuncio è stato fatto dall’Istituto nazionale di statistica (Cso) secondo cui il traguardo è stato raggiunto lo scorso aprile. Per avere un numero paragonabile a questo bisogna ritornare al censimento compiuto nel lontano 1851, quando gli abitanti raggiungevano i 5,11 milioni. Il calcolo è stato fatto considerando solo la popolazione dell’attuale repubblica d’Irlanda. Se si prende in esame invece l’isola nel suo insieme, con anche l’Irlanda del Nord (parte del Regno Unito), nel 1851 si contavano 6,6 milioni di persone, mentre oggi sono 6,9 milioni. La crescita degli ultimi anni è stata possibile per due fattori: il saldo demografico positivo e l’apporto fornito dall’immigrazione.
    La Grande carestia, nota in inglese come ‘Great Famine’ (1845-1852), è stata uno dei periodi più traumatici nella storia irlandese. Nel 1840 la popolazione dell’isola superava gli 8 milioni di abitanti prima che una serie di fattori, fra cui la sovrappolazione e una patologia in grado di devastare la coltivazione di patate, fecero sprofondare il Paese (allora parte integrante del Regno Unito) nella crisi più nera, con la morte di circa un milione di persone e l’emigrazione all’estero di milioni di irlandesi. La popolazione della Repubblica aveva continuato a diminuire per gran parte del XX secolo attraverso l’emigrazione in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e altrove, creando una vasta ‘diaspora’. (ANSA).
   

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