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La centrale che fornisce energia elettrica a Gaza ha annunciato che le sue scorte di combustibile sono quasi finite e che stasera potrebbe essere obbligata a sospendere le attività. In un comunicato precisa di aver già dimezzato nei giorni scorsi la produzione di corrente elettrica. Ma la prolungata chiusura del valico commerciale di Kerem Shalom con Israele ha causato la completa interruzione delle forniture di combustibile. Gli abitanti di Gaza ricevono in questi giorni solo 4 ore di corrente al giorno. Fonti locali aggiungono che se la centrale fosse chiusa la parte Nord di Gaza rischierebbe un completo black out.

L’esercito israeliano ha colpito la notte scorsa 15 chilometri della rete dei tunnel, detta ‘Metro’, di Hamas nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui in particolare sono stati centrati i passaggi tra i vari tunnel, definiti la ‘Linea C’ della rete. Nel complesso gli attacchi sono stati circa 35 in un periodo di 20 minuti. «L’attacco – ha aggiunto il portavoce – ha fatto parte di una più larga operazione dell’esercito per colpire in maniera significativa il sistema sotterraneo terroristico».

E in uno degli attacchi compiuto da Israele nella Striscia è morto il medico Ayman Abul Al-Ouf, e con lui la moglie e 5 figli. Lo ha reso noto il ministero della sanità di Hamas secondo cui i loro corpi sono stati portati all’ospedale Shifa dove il professore era una figura di primo piano, noto anche nella comunità medica internazionale. L’attacco – dove sono rimasti feriti decine di palestinesi – è avvenuto nella notte di sabato scorso nella via Al Wahda a Gaza City a 200 metri dell’ospedale. In memoria di al-Ouf la struttura ha intitolato una delle sue sale.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avuto un colloquio telefonico con papa Francesco sulla crisi israelo-palestinese. Lo riferisce la Presidenza di Ankara, secondo cui il leader di Ankara ha chiesto al pontefice un impegno comune di «musulmani, cristiani e dell’umanità intera» per fermare il «massacro» in atto contro i palestinesi.

«Se la comunità internazionale non punisce con delle sanzioni Israele, che commette crimini contro l’umanità, i palestinesi continueranno a essere massacrati», ha detto Erdogan a papa Bergoglio, sottolineando l’importanza degli appelli del pontefice per «mobilitare il mondo cristiano e la comunità internazionale» sulla crisi. Il leader turco ha poi accusato Israele di violare i «luoghi sacri» sia musulmani che cristiani, «limitando l’accesso alla moschea di Al-Aqsa e alla basilica del Santo Sepolcro» a Gerusalemme. «La Turchia», ha aggiunto ancora il suo presidente, «sta conducendo un’intensa attività diplomatica in tutte le rilevanti piattaforme internazionali, ma il consiglio di sicurezza dell’Onu non sta mostrando il necessario senso di responsabilità».

Intanto la leadership politica araba di Israele ha proclamato per domani uno sciopero generale. La motivazione – è stato spiegato – è la solidarietà con la Moschea al Aqsa a Gerusalemme e gli abitanti del quartiere arabo di Sheikh Jarrah nella parte est della città.

 

 

 

   

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