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(ANSA) – MANILA, 01 LUG – L’agenzia sismologica filippina ha
chiesto oggi l’evacuazione di migliaia di persone vicino a un
vulcano a sud di Manila, dopo che un’eruzione ha rilasciato
vapore e frammenti di roccia a centinaia di metri nel cielo.
   
Il vulcano Taal ha eruttato anidride solforosa per diversi
giorni, creando una fitta foschia sulla capitale e su diverse
province circostanti, e provocando allarmi sanitari.
   
L’ultima eruzione del gennaio 2020 ha rilasciato cenere a 15
chilometri di altezza e lava incandescente, colpendo decine di
case, uccidendo bestiame e spingendo oltre 135.000 persone a
cercare riparo nei rifugi.
   
Taal è tornato in vita oggi con un «pennacchio
freatomagmatico scuro di breve durata» che si è alzato per un
chilometro in aria, ha dichiarato l’Istituto filippino di
vulcanologia e sismologia.
   
L’agenzia ha avvertito di possibili «eruzioni successive» e
ha alzato il livello di allerta da due a tre, raccomandando
l’evacuazione dell’isola vulcano e delle aree «ad alto rischio»
delle città di Agoncillo e Laurel.
   
Mariton Bornas, capo della divisione di monitoraggio dei
vulcani dell’agenzia, ha affermato che finora «non si aspettano
lo stesso scenario» dell’eruzione dello scorso anno.
   
Taal è uno dei vulcani più attivi della nazione colpita
periodicamente da eruzioni e terremoti a causa della sua
posizione sulla cintura di fuoco del Pacifico. Dall’anno scorso
è vietato l’accesso all’isola vulcanica, che un tempo ospitava
una comunità di migliaia di persone. (ANSA).
   

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